Bercandeon solo
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Riservazione consigliata
Tra le numerose sfide che nella propria carriera incontra un musicista, una di queste è rappresentata dal suonare strumenti di nuova invenzione, inusuali o poco diffusi.
Rossano Baldini, compositore e musicista attivo soprattutto nel campo delle colonne sonore (tra le altre cose, è il tastierista del compositore premio Oscar Nicola Piovani), nell'estate del 2017 ha sentito parlare per la prima volta del bercandeon grazie all'amico pianista Paolo Paliaga.
L'interessamento sempre più approfondito ha portato, in seguito, al naturale incontro con il suo inventore, lo svizzero italiano Fiorenzo Bernasconi.
Cos'è il bercandeon? A prima vista potrebbe sembrare una fisarmonica con qualcosa di particolare. In effetti, appartiene alla stessa famiglia degli strumenti aerofoni ad ancia libera, ma con una differenza fondamentale: il bercandeon possiede due tastiere diatoniche (per intenderci, due tastiere simili a quelle del pianoforte), perfettamente simmetriche tra loro sia alla mano destra che alla sinistra.
Per un fisarmonicista questa è una differenza capillare: entrambe la mani possono muoversi liberamente su due tastiere e l'aria necessaria per emettere il suono va azionata con un movimento laterale delle gambe. Quest'ultimo aspetto in particolare è qualcosa di veramente inedito tra gli strumenti ad ancia. Come tutti sanno, sulla fisarmonica così come sul bandoneon argentino, sono le mani, legate ad una cinghia, ad azionanare l'aria necessaria per l'emissione sonora. Bernasconi ha, letteralmente, "liberato" le mani del fisarmonicista.
L'artista romano, nel suo BERCANDEON SOLO, porta in scena un racconto di musica e parole spaziando tra brani di Piovani, Chick Corea, Piazzolla, Quincy Jones, Bach, e proprie composizioni originali.
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